Il progetto “IDEM – Identità e memoria, il tesoro del territorio: il sentiero della pietra e dei contrabbandieri” trae spunto dalla consapevolezza forte, da parte della comunità che vive ed opera nelle cosiddette “terre alte”, che la riscoperta o meglio, la ri-generazione del patrimonio comune, materiale ed immateriale, porti con sé il significato della scoperta di un tesoro.
Nel caso della Doganaccia, ci si riferisce a un territorio che per secoli ha rappresentato una terra di confine, e che tutt’oggi costituisce un terreno di incontro tra popolazione locale, fruitori provenienti dalle valli e dalla città: un luogo che faticosamente negli ultimi venti-venticinque anni, ha lottato con tenacia e perseveranza contro quei fenomeni – comuni e apparentemente irreversibili – di spopolamento, rarefazione dei servizi, progressivo abbandoni, rassegnazione, tipici delle aree interne e dei territori appenninici.
I partecipanti al presente progetto “IDEM” condividono la visione secondo cui vi può essere una equivalenza tra il patrimonio storico e identitario dei luoghi e il fondamento stesso del carattere degli abitanti di queste terre, ma anche speciale richiamo per coloro che vi si avvicinano, scegliendo di rimanerne in qualche misura avvinti.
L’idea progettuale è riscoprire, rigenerare e restituire sotto forma di esperienza fruibile, il patrocinio storico (inteso come storia dei luoghi, storia delle comunità, storia del territorio ma anche microstorie dei protagonisti della vista di montagna) e di quello archeologico, di cui esistono tracce, documentazioni e reperti.
Tale restituzione avverrebbe materialmente con la realizzazione di un parco tematico culturale, coniugando il rigore della ricerca storica, con le più avanzate tecniche della divulgazione e della comunicazione contemporanea, al fine di creare uno strumento di conoscenza ed un presidio culturale che al tempo stesso divenga attrattore di interesse e di risorse.
Al parco tematico sarebbe affiancata la valorizzazione di antichi sentieri: “via della pietra e dei contrabbandieri” che collegherebbero le numerose località della montagna, dotati al contempo di infrastrutture inclusive (sentiero per carrozzine), sicure (postazioni di emergenza), accoglienti (potenziamento dell’offerta dei rifugi e ostelli), innovative (siti mobili per la ricarica di e-bike) e di vere e proprie “mappe” a cielo aperto (“abaco dei prodotti” ed “abaco della cura del territorio”) per orientarsi e tornare a comprendere la complessità dell’ambiente.
Gli obiettivi progettuali sono, in primo luogo, la messa a punto di un metodo di lavoro – individuandolo e sperimentandolo tra tutte le componenti del partenariato – per ri-generare quella capacità di cooperazione e azione coordinata che è stata alla base della sopravvivenza in zona montana durante le difficili epoche del passato.
Partner del progetto Doganaccia Alberghi, Università degli Studi di FirenzeSAGAS, Proloco Doganaccia, az agr. Corsini Giuseppe, Az agr. Podere Africo, Soc. Agr. Le Roncacce, Hub Station campotizzoro, Eurethics Etsia, Slow Food Condotta Montagna Pistoiese, Orso 3000 rifugio Pratorsi, Comune di Abetone Citigliano, Comune di San Marcello Pistoiese, Comune di Pistoia, Unione comuni montani Appennino pistoiese, Oasi Dynamo, Club Alpino Italiano Pistoia, US melo, Proloco Cutigliano, Istituto Omnicomprensivo Scolastico San Marcello.